Ballu du Camiddhu (Ballo del Cammello): una struttura realizzata in canna di palude, originariamente con la forma di un cammello e successivamente con la forma di un asino (in dialetto: sceccu, da cui l'altra denominazione U Ballu du Sceccu usata da altre zone del reggino che hanno importato l'usanza di tale ballo negli ultimi anni). Dalla struttura fuoriescono dei petardi e fuochi d'artificio, che vengono accessi all'inizio della danza: il camiddhu viene "ballato" lentamente a suon di tarantella da una persona che si cela dentro la struttura dell'asino e durante il ballo, i fuochi di artificio illuminano la gente che assiste allo spettacolo pirotecnico. Ad annunciare la fine del ballo è il camiddhu stesso, che dopo aver esploso i petardi dalle varie parti del corpo, alla fine li esplode velocemente dalla "coda", che gira vorticosamente. Il significato del Ballu du Camiddhu è l'esorcizzare e ricordare la cacciata dell'invasore turco dai territori della Calabria, dopo vari secoli di dominazione che portarono alla sottomissione e povertà delle popolazioni locali: il cammello, infatti simboleggia tale popolo e la sua "morte" tramite i fuochi pirotecnici durante il ballo, allegoricamente conferma la cacciata e quindi la sconfitta dell'invasore turco dalle terre calabre.

N.B. TUTTI I FUOCHI E LE ESPLOSIONI, ALTRO NON SONO CHE EMULAZIONE DI UN COMBATTIMENTO IN ATTO CHE FINISCE CON LA MORTE DEL "CAMIDDHU" COME LA SCIA CONTINUA DI FUOCO DI ALCUNI EFFETTI DURANTE LA DANZA CORRISPONDE AL SANGUE.


 Il nostro ciuccio (sceccu) è stato realizzato dai ragazzi del gruppo, non con le comuni canne, ma con materiali di lega leggera e rivestito di carta pesta. La nostra rappresentazione del ballo du sceccu è personalizzata, ma si avvicina molto  alla tradizionale rappresentazione du ballu ru camiddu.